Rimuovere i tatuaggi,
la tecnica più attuale
Dott.ssa Tiziana Lazzari – Dermatologo e Chirurgo Estetico
La crescente tendenza a sottoporsi a tatuaggi decorativi tra gli adolescenti e i giovani adulti ha determinato un aumento dei pazienti che richiedono la rimozione di un tatuaggio.
L’avvento del laser Q-switched ha rivoluzionato il trattamento per rimuovere i tatuaggi, dopo le delusioni legate all’utilizzo di altre tecniche, quali dermoabrasione, salabrasione, laser Argon o CO2, che lasciavano esisti cicatriziali permanenti al posto del tatuaggio.
Quando si trattano i tatuaggi è importante determinarne il tipo, attraverso la valutazione del colore. Poiché i tatuaggi sono realizzati con vari colori di inchiostro e varie composizioni della tintura, la reazione ai trattamenti laser non è uniforme.
Una classificazione semplificata:
tatuaggi professionali (realizzati da un artista con una pistola per tatuaggi)
tatuaggi artigianali (realizzati da un non professionista, utilizzando inchiostro India o carbonio)
tatuaggi traumatici (dovuti alla penetrazione nella pelle di particelle estranee)
tatuaggi cosmetici (cosiddetto “trucco permanente”)
tatuaggi medici (utilizzati come guida per i trattamenti a radiazione o l’applicazione di apparecchi medici interni)
I tatuaggi professionali sono più difficili da rimuovere di quelli amatoriali perché sono disegnati con inchiostri di più colori posti a varie profondità nel derma e spesso sono impossibili da rimuovere completamente con le attuali tecnologie.

La maggior parte dei tatuaggi che si incontrano al giorno d’oggi è eseguita da professionisti. Alla luce di questo, definire aspettative realistiche per ciascun paziente è fondamentale per raggiungere un risultato soddisfacente. Deve essere ribadito con chiarezza che di norma sono necessari trattamenti multipli, variabili tra 5 e 20. Inoltre, anche dopo numerosi trattamenti, è probabile che alcuni pigmenti persistano.
Prima di sottoporre il paziente alla rimozione del tatuaggio, è fondamentale un’accurata anamnesi e la valutazione dei criteri d’esclusione comuni a tutti i trattamenti laser. Si deve procedere con estrema cautela nei pazienti di carnagione scura (fototipi IV-VI secondo Fitzpatrick) o abbronzata perché possono presentarsi come effetti collaterali al trattamento con il laser sia ipopigmentazione temporanea sia ipopigmentazioni o iperpigmentazioni permanenti dovute all’assorbimento competitivo della luce da parte della melanina che si trova nell’epidermide.
Più vecchio è il tatuaggio, migliore sarà la risposta al trattamento con il laser poiché i macrofagi ovvero le cellule “spazzine” sono già presenti nella cute e stanno attivamente tentando di fagocitare i pigmenti estranei per rimuoverli. Questo tentativo naturale dell’organismo di rimuovere i pigmenti estranei dell’inchiostro del tatuaggio è la ragione per cui i tatuaggi più vecchi sono spesso illeggibili e hanno margini sfocati o indistinti.
II paziente ideale per la rimozione di un tatuaggio è un soggetto dalla carnagione chiara non abbronza¬ta (fototipo I o II) e con un tatuaggio blu scuro o nero che è stato fatto da almeno un anno.
Quando un tatuaggio viene trattato con luce proveniente da un laser Q-switched le particelle del tatuaggio si scompongono in frammenti più piccoli, facilitando la rimozione da parte dei macrofagi e rendendo possibile in alcuni casi la rimozione completa del tatuaggio. Al contrario, tatuaggi recenti a più colori fatti su individui di carnagione scura possono essere molto difficili da rimuovere completamente e il trattamento dovrebbe essere tentato solo da chirurghi esperti per ridurre il rischio di cicatrici o di alterazioni della pigmentazione.
La risposta del tatuaggio alla luce laser è influenzata dal colore, dalla profondità e dalla composizione chimica dell’inchiostro utilizzato.
Il trattamento dei tatuaggi bianchi e cosmetici dovrebbe essere evitato da medici che non abbiano acquisito una buona esperienza poiché questi possono mutare permanentemente in un colore più scuro o grigio immediatamente dopo la terapia con il laser Q-switched e risultare poi impossibili da rimuovere.
Quando un tatuaggio viene completamente rimosso dal laser, di solito lo è in maniera permanente. Bersaglio della luce laser è il pigmento, con un minimo coinvolgimento dei tessuti circostanti. Questo fa sì che la maggior parte dei pazienti avverta solo un modesto disagio durante il trattamento. Nei pazienti più sensibili è prevista l’applicazione di una crema anestetica.