Le mani dicono la tua età, non trascurarle
Dott.ssa Tiziana Lazzari – Dermatologo e Chirurgo Estetico
Sono state l’ossessione di attici, soubrette e di tutte le donne che in passato hanno fatto della propria bellezza una professione, rimanendo bellissime molto a lungo. Per le mani non c’era niente da fare, solo guanti e maniche lunghissime. Oggi non è più così.
Una mano giovane è caratterizzata da una pelle tonica, da un colorito uniforme e privo di macchie e dall’assenza di vene eccessivamente sporgenti.
Purtroppo con l’avanzare degli anni i tessuti vanno incontro a una minor capacità di rigenerarsi e per quelli maggiormente esposti all’esposizione al sole, al vento, al freddo, all’inquinamento atmosferico la comparsa di macchie e imperfezioni cutanee è inevitabile. Tutto questo, associato alla cheratinizzazione, ovvero all’indurimento dell’epidermide, al rilassamento del derma, all’ipotonia dei muscoli ed alla scarsa idratazione, rende l’invecchiamento cutaneo sempre più visibile.
Con il termine di ringiovanimento cutaneo si intende l’insieme dei trattamenti mirati all’attenuazione sia delle lesioni pigmentate benigne, come le macchie, sia delle lesioni vascolari, ovvero vene dilatate, e infine al miglioramento della texture cutanea.
Onde evitare che, una volta curato il viso, siano proprio le mani a denunciare la nostra età, è bene riservare loro le stesse cure del volto.

Per il trattamento delle macchie si ottengono ottimi risultati associando peeling chimici più o meno profondi, laser Q-switched e luce ultrapulsata. Il laser Q-switched in particolare consente il trattamento mirato di singole macchie, nel più totale rispetto della cute circostante e quindi con tempi di recupero minori. In genere sono sufficienti una o due sedute per trattare anche le macchie più resistenti. 3-4 passaggi di luce ultrapulsata, associata o meno agli infrarossi, oltre a trattare le macchie, consentono il progressivo miglioramento della texture e dell’elasticità cutanea attraverso l’incremento della produzione di elastina e di collagene.
Per contrastare in maniera efficace il progressivo assottigliamento della cute delle mani e l’atrofia del grasso sottocutaneo si può ricorrere all’impianto di grasso prelevato da una zona donatrice e opportunamente centrifugato (lipofilling).
La procedura si svolge in anestesia locale, eventualmente assistita. La durata della seduta varia dai 30 ai 60 minuti. La tecnica utilizzata può essere quella di Coleman, che prevede il prelievo del tessuto adiposo (in genere da addome, fianchi, cosce) con l’utilizzo di una cannula di 1 o 2 mm, il trattamento del materiale adiposo prelevato mediante processo di centrifugazione, l’impianto del materiale adiposo così purificato utilizzando apposite cannuline.

Quando il rilassamento è più evidente si può ricorrere all’utilizzo della radiofrequenza, una particolare onda che denatura e accorcia le fibre collagene tramite impulsi termici promuovendo nel contempo la produzione di nuovo collagene.
Buoni risultati si ottengono anche associando infiltrazioni di sangue ricco di piastrine, ottenuto mediante idonea centrifugazione di sangue prelevato dal paziente, associate a microiniezioni di acido ialuronico non stabilizzato ad azione fortemente idratante (hydroreserve).
Il panorama delle tecniche utilizzabili per il ringiovanimento delle mani è dunque estremamente vario e versatile. Sarà il medico estetico a suggerire il trattamento più idoneo alle esigenze del singolo paziente con costi non necessariamente proibitivi. Trascurare le mani sarebbe un vero passo falso, perché le mani si danno, si stringono, si baciano, si concedono… e sono sotto gli occhi di tutti!